25 Luglio: San Giacomo apostolo (Biografia dialogata)

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San Giacomo apostolo (25 Luglio)San Giacomo è molto conosciuto oggi, forse grazie al cammino di Santiago..È proprio così, ma occorre tornare al Vangelo per capire chi era. Proviamo allora a tracciarne un identikit. La sua famiglia possiamo dire di conoscerla abbastanza bene: è figlio di Zebedeo, un capogruppo di pescatori sul lago di Tiberiade, e di sua moglie Salomè, nonché fratello del futuro evangelista Giovanni, che, come lui, viene chiamato da Gesù a far parte dei Dodici. Come mai viene chiamato “il Maggiore”?Le ragioni sono tre: per alcuni, e questa è l’ipotesi più probabile, per distinguerlo dall’altro Giacomo, anch’egli apostolo, denominato non a caso “il Minore”. Altri invece intendono “maggiore” di suo fratello Giovanni. Alcuni, infine, sottolineano il suo ruolo di primo piano nella comunità. Un altro soprannome gli viene “affibbiato” addirittura da Gesù che, assieme al fratello, lo chiama Boanèrghes, cioè “Figlio del tuono” (cfr. Mc 3,17), probabilmente per il suo carattere focoso. Dunque aveva un ruolo di prim’ordine tra i Dodici..Esattamente, come testimonia il suo far parte di quella ulteriore cerchia ristretta, all’interno degli Apostoli, assieme al fratello Giovanni e a Pietro, un trio che ebbe l’onore di presenziare a due momenti chiave della vita terrena di Gesù: la sua trasfigurazione (Mt 17,1) e l’agonia nell’orto degli Ulivi (Mt 26,37). Potremmo dire che Giacomo ha avuto il privilegio di trovarsi faccia a faccia sia col Gesù trasfigurato del Tabor sia con quello sfigurato del Getsèmani. È stato inoltre presente in altri momenti cruciali, ad esempio la guarigione della suocera di Pietro (Mc 1,29-31) e il risveglio della figlia di Giairo (Mc 5,37). Cosa sappiamo della sua morte?Giacomo gode di un altro “privilegio”, di un altro tipo di onore: è stato il primo a morire martire tra gli Apostoli, fatto che tra l’altro certificherebbe ulteriormente il suo ruolo di primo piano all’interno della Chiesa nascente. Alla domanda di Gesù: «Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?» - cioè un battesimo “di sangue”, ovvero “partecipare alla mia passione” – Giacomo e Giovanni rispondono prontamente: «Lo possiamo» (Mc 10,38-39). Ed è quanto succederà dopo la Pentecoste. Cos’è successo precisamente?Dopo la Risurrezione di Gesù vi furono tre persecuzioni: durante la prima, mossa dalle autorità giudaiche, Giacomo, come gli altri Apostoli, fu gettato in carcere e flagellato; poi se ne ebbe una seconda, di cui fu vittima illustre Stefano; la terza, la più crudele delle tre, fu scatenata da Erode Agrippa, per compiacere i Giudei. Di quale Erode si tratta?Occorre fare un po’ di chiarezza a riguardo. Gli Erode conosciuti sono infatti tre. Il primo, in ordine cronologico, è il nonno di Agrippa, ed è chiamato “il Grande”, quello che tentò di uccidere Gesù appena nato, nella nota vicenda della “strage degli Innocenti”. Il secondo, zio di Agrippa, è l’assassino di Giovanni il Battista. Il terzo infine è Agrippa stesso, che fece decapitare Giacomo e arrestare Pietro (cfr. At 12,1-3). Siamo probabilmente nell’anno 44. Com’è possibile allora che la sua fama sia giunta fino in Spagna?Una tradizione narra che Giacomo, prima di essere decapitato, partì per evangelizzare la Spagna. Una seconda, invece, racconta che due discepoli rubarono il corpo dell’apostolo a Gerusalemme e, nottetempo, lo nascosero in una nave, che approdò in seguito in Galizia, all’estremità occidentale della penisola iberica. Qui fu seppellito in un luogo chiamato in seguito Campus Stellae (“campo della stella”), oggi Compostela. Da tale ritrovamento si è passati così alla famosa meta di pellegrinaggio?Nell'anno 813 un eremita di nome Payo fu attirato da alcune strane luci a forma di stella sul monte Libredòn. Il vescovo Teodomiro scoprì in quel luogo una tomba che conteneva tre corpi, uno dei quali aveva la testa decapitata e la scritta: «Qui giace Jacobus, figlio di Zebedeo e Salomè». Alfonso II, re delle Asturi...

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