Il cacciatore sfortunato | Gianni Rodari

Giuseppe, su richiesta della madre, parte per una battuta di caccia con l’intento di procurare una lepre per il pranzo di nozze della sorella. Non appena avvista una lepre, prende la mira e spara, ma il fucile non esplode come previsto: invece di sparare, emette un suono umano, lasciando cadere la pallottola a terra. Sorpreso, Giuseppe ispeziona l’arma senza trovare nulla di insolito.Mentre riflette su come accontentare la madre, la lepre riappare davanti a lui, ma stavolta indossa un velo da sposa e cammina a piccoli passi. Giuseppe decide di non spararle e si dirige verso il bosco, dove scorge un fagiano. Anche stavolta, il fucile non spara: emette un suono simile a quello di un giocattolo e la cartuccia cade a terra, spaventando delle formiche. Poco dopo, il fagiano riappare insieme ai suoi piccoli, mentre la madre li segue con aria orgogliosa.Ancora determinato a cacciare, Giuseppe prova a sparare a un merlo che fischia su un ramo, ma il fucile emette solo un suono onomatopeico e un leggero rumore di risata. Il merlo, invece di spaventarsi, fischia con ancora più allegria, quasi prendendolo in giro. Rassegnato, Giuseppe conclude che quel giorno i fucili hanno deciso di scioperare e torna a casa a mani vuote. Alla madre, che gli chiede se abbia cacciato qualcosa, risponde ironicamente di aver “preso tre arrabbiature” che, a suo dire, saranno perfette con la polenta.Segui e supporta il Contastorie: https://www.patreon.com/contastorie